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Lo storico romano Gaio Velleio Patercolo descriveva così i Longobardi: « un popolo più fiero persino della fierezza germanica ».
I Longobardi governarono le terre poste tra il Livenza ed il Timavo dal 569 al 776, per mezzo di un ducato fondato su quattro “municipi”: Forum Iulii (Cividale), Aquileia, Iulium Carnicum (Zuglio) e Concordia. Tracciando così i confini del Friuli storico.
Erano abili guerrieri, nonostante il loro numero esiguo. Provenienti dalla Scandinavia, prima di giungere in Friuli si stanziarono (intorno al II° secolo d.C.) nelle vicinanze di Amburgo, dove entrarono in contatto con i Vandali.
Un’antica leggenda riportata da Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum, ci rende dotti sul perchè del loro nome.
I Vandali, avversi ai nuovi arrivati, pregarono Odino (una delle principali divinità antiche; in particolare era considerato dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia) di concedere loro la vittoria in battaglia, tuttavia Odino decise di decretare il successo al popolo che il giorno dello scontro avrebbe visto per primo.
I Winnili (così erano chiamati i Longobardi a quel tempo) si rivolsero, invece, alla moglie di Odino, Frigg, che consigliò di presentarsi sul campo di battaglia: uomini e donne insieme, queste ultime con i capelli sciolti fin sotto il mento come fossero barbe.
Al sorgere del sole Frigg fece sì che Odino si girasse dalla parte dei Winnili e il dio, quando li vide, chiese: Chi sono quelli con le lunghe barbe?
Al che la dea rispose: “Poiché gli hai dato il nome, dai loro anche la vittoria!”
E così fu.