IMPORTANTE ! Abbiamo trasferito i contenuti su questo nuovo dominio "storiadelfriuli.it", aggiorna i preferiti e contatti email .
Filtro Documenti
La tradizione popolare identifica nell’Orcolat la causa dei frequenti terremoti che colpiscono periodicamente il Friuli.
Si tratterebbe di un essere mostruoso di enormi dimensioni che ritirato nelle montagne carniche provocherebbe il terremoto.Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti. Si tratta, per fortuna, di eventi di poca intensità con scosse di pochi secondi che per la maggior parte non vengono percepite dalla popolazione. Ciò nonostante, ogni otto anni (circa) in Italia si verifica un terremoto con conseguenze gravi.
Il termine terremoto deriva dal latino “terrae motus”, cioè movimento della terra. Si tratta di oscillazioni improvvise della crosta terrestre, provocate dallo spostamento di una massa rocciosa nel sottosuolo. Tali fenomeni si verificano essenzialmente in zone ben precise, ossia in prossimità dei confini tra una placca tettonica e un’altra; queste sono dette “aree attive”, cioè zone in cui le placche si muovono più o meno lentamente e improvvisamente le une rispetto alle altre.
Grazie ai più comuni mezzi di informazione abbiamo imparato il significato di alcuni termini “tecnici”. L’ipocentro è il punto nel sottosuolo da dove si propagano le onde sismiche; l’epicentro, invece, è il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell’ipocentro il quale, generalmente, è quello più interessato dal fenomeno sismico. Le onde sismiche sono rilevate attraverso particolari strumenti detti sismografi; la valutazione dell’intensità del sisma è invece valutata attraverso le cosiddette scale sismiche: le principali sono la “Scala Richter”, la “Scala Mercalli” e la “Scala di magnitudo del momento sismico”.
Grado | Descrizione |
---|---|
1° STRUMENTALE | Rilevata solo dagli strumenti sismici |
2° MOLTO LIEVE | Percepita ai piani alti degli edifici |
3° LIEVE | Avvertita da poche persone |
4° MODERATA | Avvertita da molti |
5° ABBASTANZA FORTE | Percepita quasi da tutti; gli intonaci possono rompersi |
6° FORTE | Percepita da tutti. Danni strutturali minimi |
7° MOLTO FORTE | Danni considerevoli, onde nei laghi |
8° DISTRUTTIVA | Gravi distruzioni a circa un quarto degli edifici |
9° DISASTROSA | Distruzioni, gravi danni a circa metà degli edifici |
10° ROVINOSA | Lieve spostamento delle rotaie, rotture e ondulazioni nell’asfalto |
11° CATASTROFICA | Poche case rimangono in piedi, frane |
12° MOLTO CATASTROFICA | Distruzione totale |
Mercalli | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 |
Richter | 0.7 | 1.4 | 2.1 | 2.8 | 3.5 | 4.2 | 4.9 | 5.2 | 6.3 | 7.0 | 7.7 | 8.7 |
Periodicamente viene stilata una classificazione sismica del territorio nazionale e regionale. Tale classificazione si basa essenzialmente su un metodo probabilistico consolidato. La mappa sismica nazionale indica la pericolosità dell’intero territorio italiano; è inoltre reperibile la mappa regionale, e il dettaglio della pericolosità sismica per ciascun comune friulano.
Tornando alla Storia del Friuli, diversi sono stati di terremoti di fortissima intensità che hanno colpito la nostra terra.
Anno (Grado Mercalli) | Conseguenze |
---|---|
998 | Danni alla città di Aquileia |
1117 (VII°) | Danni sia in Austria che in Friuli. 40 giorni di scosse d’assestamento |
1222 | Particolarmente colpita la città di Cividale |
1278 (VII-VIII°) | Danneggiati molti castelli e la Basilica di Aquileia |
1301 (VII-VIII°) | Danneggiate molte case in diversi paesi del Friuli |
1348 (IX-X°) | Migliaia di morti, castelli distrutti, interi paesi sparirono |
1451 (VII°) | Particolarmente colpita la città di Spilimbergo |
1455 (VII°) | – |
1472 (V-VII°) | – |
1511 (IX-X°) | Gravi danni, migliaia di morti, maremoto a Trieste |
1700 | Colpita prevalentemente la Carnia |
1746 | – |
1776 | Andreis andò distrutto, seriamente colpiti Montereale, Sequals e Meduno. |
1788 (IX°) | Seri danni in tutto il tolmezzino |
1789 | Colpita la zona di Tramonti |
1790 (VIII°) | Colpita la zona di Tolmezzo e Sutrio |
1794 | Colpita la zona dell’Alto Tagliamento |
1812 | Terremoto con epicentro a Sequals |
1839 | Terremoto in Carnia |
1853 | Terremoto in Carnia |
1872 | Lesionate case a Udine e Cividale |
1873 (X°) | Terremoto con epicentro a Belluno |
1895 | Terremoto con epicentro a Lubiana |
1908 | Terremoto con epicentro a Moggio |
1928 (X°) | Seri danni a Cavazzo, Verzegnis, Tolmezzo e nella valle dell’Arzino |
1936 | Colpita la zona di Sacile |
1959 (VIII-IX°) | Scossa a Zuglio |
1976 (X°) | Danni che hanno coinvolto il 60% del territorio regionale. Circa 1000 morti |
2012 (VI-VII°) | Epicentro presso Claut |